controinformazione

dibattiti, presentazione libri e video.

2 agosto 1980 – CI SIAMO E NON DIMENTICHIAMO

  • Agosto 2, 2011 00:16

Luogo: h.10 piazza Giovanni XXIII, Quartiere Reno (BO)
Ora inizio: 10,00
Data: MARTEDì 2 AGOSTO 2011

Bologna 02/07/2011

2 agosto 1980 – noi ci siamo e non dimentichiamo.
ore 10 piazza Giovanni XXIII, quartiere Reno, Bologna

Due anni fa a Bologna, nel giorno della ricorrenza della Strage del 2 Agosto 1980  si è svolto un evento significativo: una manifestazione nella manifestazione. Un contributo importante nel mantenimento della memoria, portato dalle nuove generazioni di bolognesi,  oltre la legittima commemorazione.

“NOI SAPPIAMO NOI NON DIMENTICHIAMO” recitava lo striscione che ha radunato una moltitudine di persone, con l’obiettivo di portare l’attenzione sul fatto e lo scenario di quel periodo.

La strage del 2 agosto per ogni bolognese è stato un colpo al cuore ed allo stomaco ed ha provocato un disagio che si è tramandato di generazione in generazione. Ogni bolognese viene percorso da un moto di rabbia e dolore profonda, ogni volta che legge o sente parlare della strage del 2 agosto. Perchè?

Perchè è stato colpito il cuore pulsante della città, la stazione dei treni e la vita di ogni singola persona che si muoveva, e che si muove frenetica, anche oggi, in un contesto drammaticamente simile a quello vissuto da ognuno di noi nella propria veste di viaggiatore. Ognuna delle 85 persone decedute o delle oltre 200 ferite, senza contare le ripercussioni fisiche e psichiche a posteriori, con la propria storia è entrata direttamente o indirettamente nella vita di ogni bolognese. Quanti bolognesi hanno vissuto il dolore di un parente, di un amico od un conoscente coinvolto nella strage…

E’ per questo motivo che, in occasione del 2 agosto di quest’anno, abbiamo deciso di partecipare in maniera diversa alla ricorrenza in ricordo della strage, insieme a tutti coloro i quali hanno provato e provano ancora rabbia e dolore per quella catastrofe che paradossalmente, ormai, sembra non aver colpevoli o mandanti…

La malattia mentale non esiste.

  • Giugno 23, 2011 21:48

Ora inizio: 12 circa
Data: SABATO 2 LUGLIO 2011

luogo: circolo Iqbal Masih via della Barca 24/3 Bologna

IL VILLAGGIO DIETRO ALLO SCEMO.

Incontro sul disagio e la diversità mentale. Attualità e nuovi rischi di repressione manicomiale, diversi approcci nella comprensione, accettazione del malessere psichico.

Gli psicofarmaci come nuove camicie di forza.

Realtà alternative presenti in Italia. Ne parliamo con Giuseppe Bucalo, dagli anni 80 attivo nell’antipsichiatria, promotore di esperienze alternative in Sicilia.

Organizzano: Collettivo Malasorte, Lab57, circolo Iqbal Masih Bologna.

 

Il circolo, due giorni dopo la scadenza della proroga, ospita questa iniziativa, ribadendo la ferma convinzione della difesa di questo spazio sociale.

Questa iniziativa rappresenta uno degli eventi nel programma del FESTIVAL DELLE CULTURE ANTIFASCISTE 2011, che il circolo IQBAL MASIH sostiene ed al quale partecipa sin dalla prima edizione di tre anni fa.

Sulle barricate!

  • Giugno 22, 2011 11:08

Luogo: circolo Iqbal Masih via della barca 24/3 (BO)
Ora inizio: 13 circa
Data: GIOVEDì 30 GIUGNO 2011

Questa iniziativa è parte integrante del programma del FESTIVAL DELLE CULTURE ANTIFASCISTE 2011.

– ore 13:  pranzo antifascista

– ore 16:  proiezione “Alla ricerca del libero transito”.  Un viaggio per l’Italia dei migranti, alla ricerca del libero transito, l’Italia dei CIE “Centri di Identificazione ed Espulsione”, veri e propri lager, l’Italia di chi a questa logica razzista si oppone. Saranno presenti gli autori: Andrea  Searle e Franco Gugel.

– ore 18:  proiezione “Avanti il prossimo“.  Video-denuncia antiproibizionista contro il carcere”,  a cura del Forte Prenestino.  Perchè con i tempi che corrono il minimo che si può fare è resistere in allegria. Perchè l’idea stessa che qualcuno possa decidere ciò che è giusto o sbagliato per le nostre vite ci fa arrabbiare. Perchè troppi rimangono stritolati da quella legge infame che è la Fini-Giovanardi.
– Incontriamo l’assemblea di amici e parenti di Stefano Frapporti – Rovereto. Non si può morire così… Stefano Frapporti era un muratore di 48 anni di Rovereto. Il 21 luglio 2009 andava in giro in bicicletta quando è stato fermato da due carabinieri in borghese per un’infrazione stradale. Portato in carcere perché sospettato di spaccio non uscirà mai vivo dalla cella.

– ore 21:  Finmeccanica e i dispositivi di controllo nella guerra esterna e interna. Finmeccanica, primo produttore di armi in Italia e settimo a livello internazionale, è il marchio dell’orrore made in Italy nel mondo.

 

Festival delle Culture Antifasciste 2011

  • Giugno 16, 2011 00:07

Riparte il Festival delle Culture Anfifasciste

Luogo: territorio bolognese
Data inizio: 2011-06-16
Data fine: 2011-07-02

Il circolo sostiene l’iniziativa, che quest’anno avrà carattere itinerante. Per maggiori informazioni sulle iniziative in programma, consultate il sito web del Festival

Tortura democratica e disumanizzazione II°

  • Giugno 12, 2011 00:17

Luogo: circolo Iqbal Masih
Ora inizio: 19:30 circa
Data: MERCOLEDÌ 15 GIUGNO 2011

TORTURA DEMOCRATICA E DISUMANIZZAZIONE – CIE, CARCERE , 41 BIS, OPG…ne parliamo con SILVIA BARALDINI

– ore 19.30 buffet benefit

– ore 21.00ore 21.00 proiezione del documentario “Il filo rosso della resistenza” (2010) a cura delle compagne antifasciste di Padova, a seguire discussione

Il carcere…
… è un deterrente per le classi meno garantite, la minaccia che si paventa ai poveri per far rispettare le leggi e le regole volute e imposte dai ricchi per mantenere un ordine funzionale ai loro profitti. Ti fa abituare al controllo e alle regole non decise dagli individui in accordo tra di loro ma da chi detiene il potere.… rappresenta il controllo e l’inesorabilità del sistema di comando: se trasgredisci alle regole del sistema finisci dentro. Così il carcere entra dentro di noi: mediante la paura di finire in galera, le lotte contro le ingiustizie sociali si autoreprimono.

Quanto carcere è dentro di noi?
Pensiamo alle nostre vite ingabbiate nella burocrazia, al potere dei datori di lavoro, al potere illimitato dei medici sui nostri corpi, allo strapotere delle forze dell’ordine, alla militarizzazione dei territori, alla capillarità del controllo in questa società dove le azioni di ciascuno sono osservate, controllate e registrate da esercito, polizia, assistenti sociali. Per le donne la stessa funzione di controllo è svolta dall’educazione alla subordinazione e alla mediazione con il potere maschile. Quando le donne non rispettano canoni di comportamento loro consentiti, vengono accusate di follia e isolate.

Tortura democratica e disumanizzazione I°- serata riservata a DONNE E LESBICHE

  • Giugno 11, 2011 23:46

Luogo: circolo Iqbal Masih

SERATA RISERVATA A DONNE E LESBICHE!
Ora inizio: 19:30
Data: SABATO 14 GIUGNO 2011

TORTURA DEMOCRATICA E DISUMANIZZAZIONE – CIE, CARCERE , 41 BIS, OPG…ne parliamo con SILVIA BARALDINI

– ore 19.30 buffet benefit

    – ore 21.00 discussione

      Il carcere…
      … è un deterrente per le classi meno garantite, la minaccia che si paventa ai poveri per far rispettare le leggi e le regole volute e imposte dai ricchi per mantenere un ordine funzionale ai loro profitti. Ti fa abituare al controllo e alle regole non decise dagli individui in accordo tra di loro ma da chi detiene il potere.… rappresenta il controllo e l’inesorabilità del sistema di comando: se trasgredisci alle regole del sistema finisci dentro. Così il carcere entra dentro di noi: mediante la paura di finire in galera, le lotte contro le ingiustizie sociali si autoreprimono.

      Quanto carcere è dentro di noi?
      Pensiamo alle nostre vite ingabbiate nella burocrazia, al potere dei datori di lavoro, al potere illimitato dei medici sui nostri corpi, allo strapotere delle forze dell’ordine, alla militarizzazione dei territori, alla capillarità del controllo in questa società dove le azioni di ciascuno sono osservate, controllate e registrate da esercito, polizia, assistenti sociali. Per le donne la stessa funzione di controllo è svolta dall’educazione alla subordinazione e alla mediazione con il potere maschile. Quando le donne non rispettano canoni di comportamento loro consentiti, vengono accusate di follia e isolate.