Archives for Giugno, 2011

Tortura democratica e disumanizzazione I°- serata riservata a DONNE E LESBICHE

  • Giugno 11, 2011 23:46

Luogo: circolo Iqbal Masih

SERATA RISERVATA A DONNE E LESBICHE!
Ora inizio: 19:30
Data: SABATO 14 GIUGNO 2011

TORTURA DEMOCRATICA E DISUMANIZZAZIONE – CIE, CARCERE , 41 BIS, OPG…ne parliamo con SILVIA BARALDINI

– ore 19.30 buffet benefit

    – ore 21.00 discussione

      Il carcere…
      … è un deterrente per le classi meno garantite, la minaccia che si paventa ai poveri per far rispettare le leggi e le regole volute e imposte dai ricchi per mantenere un ordine funzionale ai loro profitti. Ti fa abituare al controllo e alle regole non decise dagli individui in accordo tra di loro ma da chi detiene il potere.… rappresenta il controllo e l’inesorabilità del sistema di comando: se trasgredisci alle regole del sistema finisci dentro. Così il carcere entra dentro di noi: mediante la paura di finire in galera, le lotte contro le ingiustizie sociali si autoreprimono.

      Quanto carcere è dentro di noi?
      Pensiamo alle nostre vite ingabbiate nella burocrazia, al potere dei datori di lavoro, al potere illimitato dei medici sui nostri corpi, allo strapotere delle forze dell’ordine, alla militarizzazione dei territori, alla capillarità del controllo in questa società dove le azioni di ciascuno sono osservate, controllate e registrate da esercito, polizia, assistenti sociali. Per le donne la stessa funzione di controllo è svolta dall’educazione alla subordinazione e alla mediazione con il potere maschile. Quando le donne non rispettano canoni di comportamento loro consentiti, vengono accusate di follia e isolate.

      VII° Incontro Assemblea Proletaria Bologna

      • Giugno 10, 2011 23:18

      Luogo: CIRCOLO IQBAL MASIH DI BOLOGNA
      Ora inizio: 17:00
      Data: SABATO 11 GIUGNO 2011

      Siamo operai, salariati di ogni settore, sottoccupati (infognati nelle cooperative, nelle  interinali o semplicemente lavoratori in nero), studenti, pensionati… insomma, proletari stanchi di vedere ogni giorno peggiorare le nostre condizioni di vita e di lavoro, a causa di un sistema economico entrato in crisi in tutto il mondo. Un sistema che ci spinge ad una serie di utilissime (per i padroni) guerre tra poveri, che si scannano per le briciole (la casa, il posto…), quando queste non vengono nemmeno più ridistribuite, perché in tempi di magra i padroni vogliono prendersi tutta la torta.

      Se il sistema non funziona, e crea sempre più miseria, sfruttamento, disoccupazione e guerre, forse è giunto il tempo di sbarazzarcene. Ma per poterlo fare abbiamo bisogno di cominciare almeno a difenderci, e a questo scopo partiti parlamentari, istituzioni e sindacati non servono a nulla. Questi signori sono implicati a tal punto nelle maglie del capitalismo, che non sono più in grado neanche di indorare le pillole al veleno che imprenditori sempre più rapaci continuano a propinarci… Dal “piano Marchionne” ai licenziamenti di massa, dalla precarietà all’impoverimento crescente, non si è ancora vista una seria risposta proletaria a questi attacchi, se non quando alcuni operai messi alla porta dal padrone, hanno reagito nell’unico modo possibile: lottando, senza l’aiuto del sindacato – che tutt’al più si è limitato a inseguirli a lotta iniziata, cercando di deviarli sul binario morto degli ammortizzatori sociali, mentre  la lotta era e sempre più sarà per il mantenimento del posto. Infatti, ai licenziamenti e alle chiusure aziendali, per gli operai seguono inevitabilmente anni di divisioni, solitudine, reinserimento per pochi e disoccupazione per molti, povertà e indebolimento per tutti… Nei primi mesi di vita di questa assemblea abbiamo discusso soprattutto di questo: come reagire da parte operaia e proletaria al continuo ricatto padronale, dettato dalla crisi di un sistema che non ci appartiene, e di cui non vogliamo salvare niente e nessuno – tanto meno chi cerca di convincerci che sia ancora possibile concertare, mediare, trovare dei punti di incontro tra i nostri interessi e i loro profitti.

      La nostra assemblea è  entrata in contatto con gli operai della Verlicchi, che hanno sorpreso i “topi” del padrone mentre di notte tentavano di rubarsi le presse; a loro abbiamo fatto conoscere l’esperienza di quelli della INNSE di Milano, che dopo un anno e mezzo di lotta intransigente, hanno ottenuto la riapertura della “loro” officina… Siamo stati al fianco degli operai della Terim di Modena, che a dispetto della burocrazia sindacale, per 13 giorni hanno tenuto in piedi un picchetto per scongiurare il licenziamento di 40 operai “scomodi”… Siamo stati con gli operai della Titan, che il 1° marzo hanno allargato lo sciopero dei migranti a tutti i lavoratori dell’azienda, e ritenendolo uno sciopero di interesse operaio, lo hanno fatto di otto ore, italiani e stranieri insieme… Siamo stati nelle piazze durante gli scioperi sindacali, per affermare che gli scioperi vanno estesi e approfonditi, e che i proletari devono pretendere più salario anche in un momento di crisi come questo, perché il carovita continua e i salari, quando ancora ci sono, rimangono fermi. A Bologna, siamo stati in piazza contro gli arresti dei militanti di “Fuoriluogo” e la chiusura della loro sede, non solo perché tra loro c’è un compagno che finché era libero, stava con noi nell’assemblea e davanti ai cancelli delle fabbriche in lotta, ma perché riteniamo questi arresti un’intimidazione rivolta a tutti quelli che vogliono alzare la testa, e non solo agli anarchici.

      Crediamo però che la lotta più utile e indispensabile a un cambiamento di sistema sia quella nei luoghi di lavoro, dove gli operai e i proletari devono organizzarsi indipendentemente dai sindacati, fare gruppo e decidere direttamente le forme di lotta da mettere in campo, per non essere svenduti  agli interessi padronali.

      Quello che vogliamo è che questi operai non siano soli a lottare, che si connettano tra loro e con i proletari in lotta di altri settori; che si connettano con gli studenti che hanno scelto il campo proletario, per fare conoscere queste lotte e prenderle ad esempio… non per creare  un altro inutile sindacato, ma un unico fronte di classe.

      Ci sentiamo parte di una classe mondiale che ha bisogno urgente di organizzarsi territorialmente e collegarsi, per non soccombere alla crisi di un sistema che non ci appartiene, ma continua ad avvelenarci, sfruttarci e buttarci via.

      Atelier creativo

      • Giugno 9, 2011 22:48

      Luogo: circolo Iqbal Masih
      Ora inizio: 22:00
      Data: VENERDÌ 10 GIUGNO 2011

      L’atelier Creativo Popolare è uno spazio dove puoi finalmente esprimerti liberamente e comunicare con gli altri attraverso l’arte: puoi disegnare, dipingere, manipolare, scolpire, poetare… Infatti sono a disposizione di tutti: carta e colori di vario tipo e materiali poveri (spazio pittura), creta o Das, pongo, farina (spazio scultura), carta e penne (spazio poesia). Saranno presenti in sala anche alcune artiste, se cerchi stimoli o consigli. Sarebbe bello se anche tu portassi da casa altri materiali e altre idee.

      E ricorda: oltre che un piacere, l’arte è un diritto di tutti!

      A cura di Chiara Stefani, ass.IL MOSTRO